Le prime monete speciali della Svizzera con corso legale

«Monete celebrative»: monete recanti il riferimento a un evento sul lato con l’immagine
La legge federale sulle monete stabiliva solo il carattere della moneta da cinque franchi e demandava al Consiglio federale la definizione del conio. Di conseguenza, il Consiglio federale, nel quadro delle competenze in materia di coniazione conferite dall’Assemblea federale, poteva realizzare monete speciali che per legge dovevano avere il valore di una moneta da cinque franchi ma erano diverse dagli altri pezzi da 5 franchi per via del conio particolare. Le immagini delle monete speciali facevano riferimento all’evento da celebrare. Dal punto di vista tecnico, si caratterizzavano come monete speciali dal momento che il lato anteriore non faceva riferimento come di consueto alla Confederazione in qualità di signore investito del privilegio di zecca ma raffigurava l’avvenimento da celebrare. Lo status di lato anteriore è identificato dall’iscrizione posizionata sul contorno DOMINUS PROVIDEBIT (Il Signore provvederà), che dal 1931 coincide con quella della moneta da cinque franchi.

600 anni della battaglia di Laupen: 30 600 pezzi
Dando seguito al decreto del Consiglio federale del 4 novembre 1938, nel 1939 la Confederazione emise il tallero di Laupen per commemorare il 600° anniversario della battaglia di Laupen.

La moneta ricorda il 21 giugno 1339 quando i Confederati e i Bernesi sotto la guida di Rudolf von Erlach sconfissero gli Austriaci e la nobiltà della Svizzera occidentale nella battaglia di Laupen. Presupponendo che l’interesse storico sarebbe stato limitato prevalentemente al Cantone di Berna, si optò per una tiratura relativamente ridotta.

Autore dell’effigie, che rappresenta un fromboliere, è lo scultore locarnese Remo Rossi. Secondo la tradizione, fu proprio questo armamento a decidere le sorti della battaglia di Laupen. L’immagine è circondata dalla dicitura CONFOEDERATIO HELVETICA. Il lato posteriore reca la scritta LAUPEN MCCCXXXIX.

500 anni della battaglia di San Giacomo sulla Birsa: 101 680 pezzi
Viste le scorte di argento insufficienti, la Confederazione si oppose alla realizzazione di una medaglia commemorativa per celebrare i 500 anni della battaglia di San Giacomo sulla Birsa (26 agosto 1444). Fu tuttavia disponibile a coniare, in vista del centesimo giorno, un pezzo particolare da cinque franchi avente corso legale.

Gli artisti vennero incaricati di ideare per il lato anteriore un’immagine che non evocasse necessariamente un avvenimento storico ma fosse in primo luogo espressione vivente della volontà difensiva che, nel 1944 proprio come 500 anni prima, non si lasciava intimorire dalla superiorità del nemico.

Immagine eroica, messaggio bellicoso
Tra le proposte presentate uscì vincitore il progetto dello sculture lucernese Emil Wiederkehr. Il lato anteriore raffigura un guerriero in ginocchio che con la mano destra scaglia una pietra e con la sinistra si strappa una freccia dal petto. Per il lato posteriore, il motivo era già stato prestabilito: prevedeva un riferimento all’avvenimento storico e un testo disposto tutt’attorno alla moneta. Per quest’ultimo venne scelta la caratterizzazione dei cittadini basilesi data da Piccolomini, segretario del Concilio di Basilea e successivamente Papa Pio II: MORI MALUNT QUAM SUPERARI (Preferiscono morire piuttosto che essere vinti).

Centenario della Croce Rossa: 623 000 pezzi
Per il 100° anniversario della fondazione del CICR (Comitato internazionale della Croce Rossa) a Ginevra, la Confederazione emise l’ultima moneta commemorativa in argento con un valore nominale di 5 franchi.

La tiratura relativamente elevata testimonia la grande importanza assunta dalla Croce Rossa. Entrambe le facce sono state realizzate dallo scultore ginevrino Max Weber.

Il lato anteriore rappresenta una croce, formata da un’infermiera in posizione eretta con la mano sinistra sollevata e la destra che sostiene il gomito sinistro. I due bracci della croce raffigurano entrambi dei feriti sdraiati con il busto avvolto da bende. Lungo il bordo esterno della moneta sono riportati i millesimi 18 – 63 e 19 – 63.